Il legame con il mondo agricolo, radicato nel Sud Italia fin dai tempi della Magna Grecia e della società romana, persiste ancor oggi, nonostante le tecniche e le produzioni agricole abbiano subito notevoli trasformazioni. In Campania, aree come la Piana del Sele, in provincia di Salerno, si distinguono per la loro eccellenza e innovazione nel settore agricolo, riconosciute a livello internazionale. In un contesto del genere La dea Demetra, simbolo di fertilità e abbondanza, più che essere evocata nella Piana del Sele per mantenere fertili e produttivi i suoi raccolti, in questo ci riescono benissimo da sole le numerose aziende agricole locali con la loro tenacia, determinazione e lungimiranza imprenditoriale, può essere di supporto per garantire migliori condizioni di vita a chi quella terra la lavora.
Infatti nel tempo, il bisogno di manodopera non specializzata ha attirato nell'area molti lavoratori migranti, chi in cerca di stabilità a lungo termine talvolta con le proprie famiglie, e chi anche solo passaggio per periodi brevi cercava un modo per vivere e mandare magari sostentamento ai parenti nel Paese d’origine.
Secondo ASL Salerno e Prefettura, sono oltre 30.000 i migranti presenti nei sei comuni della Piana del Sele (Albanella, Battipaglia, Bellizzi, Capaccio, Eboli e Pontecagnano). Un fenomeno relativamente recente in un territorio dove precedentemente la manodopera era costituita “migrazioni interne” principalmente dalle donne (italiane e sfruttate) provenienti dai centri abitati più piccoli delle aree interne della provincia o dove è ancora vivo il ricordo degli emigrati (italiani) in Svizzera, Germania, Belgio o nelle grandi città industriali del nord Italia dove si ci si poteva imbattere in cartelli che dicevano “vietato l’ingresso ai cani e ai terroni”. La storia del nostro territorio, da quella antica dei profughi greci a quella più recente degli emigrati, rende facile il parallelismo con chi viene qui a cercare una vita migliore e che non può essere trattato solo come manodopera o pezzi di ricambio ma come persone.
Attualmente, circa il 65% dei lavoratori agricoli in questa zona è costituito da migranti, secondo i registri INAIL. Parliamo di persone con i propri bisogni, le proprie aspirazioni e i propri diritti e doveri.
Le difficoltà affrontate dai migranti includono fragilità economica, incertezza, lunghissime attese per la regolarizzazione del proprio status, difficoltà abitative, marginalità sociale, barriere linguistiche e rischi sanitari dovuti alle condizioni di vita e lavoro che non fanno sconti, la mancanza della possibilità di scelta che fa cedere a ricatti e violenze.
La loro situazione spesso sfida il sistema dei servizi pubblici territoriali, che deve fornire risposte immediate e articolate su più livelli. L'incremento degli arrivi stranieri nel 2023 ha messo sotto pressione i servizi di accoglienza, sollecitando la rete dei servizi.
In questo contesto, il progetto DEMETRA mira a migliorare le condizioni di vita e di lavoro dei migranti nella Piana del Sele, promuovendo l’integrazione sociale e il benessere sanitario. Finanziato da fondi regionali e guidato dall'ASL Salerno, il progetto vede la partecipazione di partner del terzo settore come Consorzio La Rada, Città della Luna e Prometeo82, con il supporto dei comuni locali.
Il Progetto DEMETRA intende rafforzare e innovare i servizi territoriali dedicati alla prevenzione e alla valutazione del rischio sanitario della popolazione migrante in condizione di marginalità.
Una presa in carico a tutto tondo per una risposta multi-azioni a bisogni complessi.
Le azioni messe in campo intendono offrire una risposta integrata a 360° dedicata alle problematiche dei migranti, garantendo così un servizio più efficace sia per l’utenza che per gli operatori della rete dei servizi.
Da luglio 2023 un’unità mobile offre assistenza sanitaria di prossimità nei comuni della Piana del Sele, per intercettare, sensibilizzare e orientare alla salute la parte della popolazione straniera che vive in condizioni di forte estremo disagio sociale.
Da novembre 2023 nei comuni di Bellizzi, Capaccio e Eboli sono attivi tre ambulatorio medici e tre sportelli sociali, aperti in orario pomeridiano e serale, dove è possibile trovare servizi di Consulenza legale e psicologica e supporto per pratiche amministrative. Ad oggi, in poco meno di quattro mesi di attività, il numero degli accessi alle prestazioni mediche e alle consulenze è di oltre 500 accessi. Sono numeri che suggeriscono di aver intercettato un bisogno forte da parte degli utenti.
Particolarmente rilevante per il progetto Demetra è il sostegno alle donne straniere per garantire loro i pieni diritti sanitari e sociali e favorire così la partecipazione attiva, ad oggi rappresentano il 25% dell’utenza, ma sono numeri in crescita.
Un ruolo strategico in tutti gli snodi operativi del progetto lo ricoprono i mediatori linguistico-culturali per facilitare il superamento di eventuali barriere di relazione e comunicazione e facilitare il dialogo tra operatori sanitari e utenza straniera. Da marzo 2024 offriranno la loro consulenza oltre che negli spazi del progetto anche all’interno dei distretti sanitari dell’ASL di Salerno.
Oltre ai servizi destinati all’utenza, il progetto DEMETRA si rivolge anche alla filiera dei servizi per rafforzare la rete territoriale e per consolidare le competenze interculturali degli operatori sanitari, grazie alla consulenza scientifica dell'IPRS (Istituto Psicoanalitico per le Ricerche Sociali) di Roma.
Del resto anche nel solco più antico della tradizione locale come quello della scuola medica salernitana (iniziata secondo la leggenda dall’incontro di un medico salernitano, un medico arabo e un medico ebreo), il confronto, l’apertura e l’inclusione di culture diverse può essere fonte di crescita per l’intero territorio.